Reggio Calabria 2013

Parco archeologico del Trabocchetto
Visita guidata. A seguire lezione aperta ’Orfeo’ diretta da Dario Tomasello, professore associato di Letteratura italiana contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia di Messina

Letture

di Luca Fiorino e Teresa Timpano
Parco Archeologico del Trabocchetto (appuntamento presso chiesa di S.Antonio RC – Mura Elleniche Collina degli Angeli)

 

iaia fortefoto g.fiorito5Hanno tutti ragione

Con Iaia Forte

Musiche Pasquale Catalano
Esecuzione musicale Fabrizio Romano
Disegno luci Paolo Meglio
Aiuto regia Carlotta Corradi
Scene Equipe Scena Napoli
Elementi scenici Katia Titolo
Foto di scena Rocco Talucci
Pierfrancesco Pisani / Off Rome
Distribuzione Off Rome

 

L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Sorrentino mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro a Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono allabellissima lingua del libro è stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo. Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito ad un “armonia perduta”. E poi, semplicemente, il teatro è, per fortuna, un luogo dove il naturalismo può essere bandito, ed i limiti della realtà espandersi.Lo spettacolo è concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall. In una sorta di allucinazione del sentire provocatagli dall’ alcool e dalla cocaina, Pagoda, mentre canta, è attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di sé, “struggenze” d’amore, sarcastiche considerazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna la performance dialoga con le parole stesse usate come una partitura. Un flusso di pensiero che, avendo già interpretato Molly Bloom di Joyce, mi ha incantato come un negativo maschile allucinato e rauco di quell’urlo di amore di Molly, di quell’urlo a cui amo dar voce nei personaggi che incontro. (Iaia Forte)

 

Teatro Ragazzi – Mura Greche

eneaFavola di Enea e Didone

Spettacolo itinerante per ragazzi

Enea, eroe caro alla maggior parte degli dei, infatti è detto pius. Enea è un capo maturo e responsabile. Si sottomette completamente al volere degli dei, rispetta e venera il padre, è attento verso il figlio, è leale ma ha momenti di incertezza e di dubbio. Per il resto Enea incarna le virtù dei grandi personaggi romani: Coraggio; Lealtà; Giustizia; Clemenza; Pietas, ovvero devozione verso gli dei e rispetto verso gli uomini; Pazienza; Alto senso civico ed esaltazione dei valori di cittadino romano. La pietas, una delle doti di Enea, rappresenta il senso del dovere, la devozione, il rispetto delle norme che regolano i rapporti tra gli dei e tra gli uomini. Solo occasionalmente l’eroe cede alla ferocia, come quando priva il giovane Tarquito della sepoltura, impedendo così all’anima del nemico morto di raggiungere i cancelli dell’Ade.

 

SCARICA LA LOCANDINA IN PDF

Rassegna Stampa (cartacea e online)
clicca qui
clicca qui

 

Il sito

rcReggio Calabria (Rhegion) fu fondata verso la metà dell’VIII secolo a.C. da coloni calcidesi. Nell’89 a.C. divenne municipium romano. Nel IV secolo d.C. divenne residenza del governatore (corrector) della Lucania e del Bruzio. Nel 61 d.C. San Paolo, nel corso dei suoi viaggi, fece tappa anche a Reggio.  Per più di cinque secoli rimase sotto il dominio dei Bizantini. Dal IX secolo, Reggio fu oggetto di ripetute incursioni e razzie da parte degli Arabi di Sicilia. Nel 1060 Reggio fu conquistata dai Normanni di Roberto il Guiscardo; venne istituito il primo arcivescovato latino, nel 1267 passato sotto il dominio degli Angioini. Nel 1433 il re aragonese Alfonso il Magnanimo conquistò Reggio.

rc2Museo Nazionale di Reggio Calabria.
Il Museo Nazionale di Reggio Calabria è uno dei musei archeologici più prestigiosi d’Italia, in quanto ospita numerose e significative testimonianze delle colonie della Magna Graecia fiorite in Calabria. La sede che lo ospita, è un edificio progettato, fra i primi in Italia, ai soli fini dell’esposizione museale; è opera di Marcello Piacentini, uno dei massimi architetti del periodo fascista, che lo concepì in chiave moderna dopo aver visitato i principali musei di Europa.
I resti di mura in località Trabocchetto, dominavano l’area centrale della città e costituiscono la prosecuzione dei resti murari individuati, più ad nord, in loc. Collina degli Angeli poiché risultano perfettamente allineati ad essi. In questo tratto è documentata la sovrapposizione di due fasi successive di edificazione del muro: la prima in mattoni crudi e la seconda ottenuta mediante il sezionamento della cortina muraria precedente, che venne parzialmente riutilizzata come riempimento di una doppia cortina di blocchi isodomi in arenaria.
bronzi riaceLe mura greche visibili sul Lungomare Falcomatà, appartenenti alla cinta muraria occidentale, risalgono alla metà del IV secolo a.C. Questo tratto presenta una doppia cortina, fiancheggiata, nel lato prospiciente la città, da una serie di pilastri, oggi nascosti sotto la via Vittorio Emanuele III. I due muri che formano la doppia cortina corrono paralleli tra loro a una distanza di circa 4,50 metri e sono uniti, ad intervalli irregolari, da muri ortogonali che si legano alle cortine. Si vengono così a determinare degli spazi interni di forma rettangolare ricolmati da un riempimento di pietre e detriti.